Nuovi calcoli confermerebbero che la piramide attribuita al faraone Cheope non solo avrebbe brillato riflettendo la luce del Sole, ma avrebbe prodotto lampi di luce speculari in particolari direzioni e in precisi giorni legati al calendario egizio, visibili da grandi distanze, anche dallo spazio più profondo. Per alcuni il segno divino di Giza, che splendeva come l’Astro nascente…