Disponibile in versione CARTACEO o PDF   - scrivimi  adrianoforgione@gmail.com

SETTEMBRE 2011

Il 17 luglio scorso Zahi Hawass, l’egittologo più conosciuto al mondo, veniva definitivamente licenziato dalla carica di Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie. Il suo allontanamento era stato decretato dal primo ministro Essam Sharaf, nell’ambito di un rimpasto di governo per calmare i dimostranti di piazza Tahrir, che accusavano i militari di aver approfittato della rivoluzione di febbraio per impadronirsi dell’Egitto. Come hanno riportato i media e dai video girati su Internet, mentre si allontanava dal ministero dopo aver ricevuto il benservito Hawass è stato fermato da decine di dimostranti inferociti, che hanno fermato, circondato ed assaltato l’auto su cui viaggiava. Hawass ha rischiato il linciaggio: se i manifestanti fossero riusciti a tirarlo fuori dall’abitacolo di lui sarebbe rimasta ben poca cosa. Nel momento in cui scriviamo non sappiamo dove sia l’Indiana Jones egiziano ma in molti reputano che sia riuscito a partire per gli Stati Uniti, dove ha una figlia e svariati interessi economici. Al suo posto, a capo dello SCA è stato nominato Abdel Fattah el-Banna, che ha organizzato le proteste degli archeologi egiziani contro Hawass, che per le sue conoscenze e la sua influenza era divenuto un personaggio intoccabile, sino agli eventi narrati. I dimostranti di Piazza Tahrir e molti membri del nuovo governo egiziano lo considerano un sopravvissuto del regime dell’ex presidente Hosni Mubarak. L’archeologo ne aveva preso pubblicamente la difesa quando aveva dichiarato: «Credo che i giovani di Piazza Tahrir siano manovrati da qualcuno intenzionato a sfruttarli per ottenere il potere». Fonti governative insinuano che nei giorni della rivolta Hawass avesse addirittura favorito il presunto furto di opere d’arte dal Museo Egizio del Cairo e in altri siti archeologici, organizzato in accordo con la polizia per fomentare il caos e dimostrare che l’E- gitto non poteva sopravvivere senza il regime di Mubarak (FENIX 29, pag. 14). Hawass non mi era simpatico e anche gli archeologi egiziani lo odiavano. Certo, un linciaggio è un crimine inaccettabile, alla fine stiamo parlando di un uomo e di archeologia, per quanto vi siano inimmaginabili somme di denaro dietro la sua figura. Vedremo cosa accadrà. Intanto ci chiediamo se saranno portate avanti le ricerche nella piramide che Hawass stava svolgendo, quelle dei pozzi stellari, di cui abbiamo parlato nel numero 33, oppure se cambierà qualcosa con nuovi permessi che potrebbero portare a nuove scoperte nei monumenti sinora egemonizzati da Hawass. Conoscendo l’umanità e i suoi difetti, sono certo che cambieranno gli uomini ma nulla dell’uso che questi faranno del potere loro conferito. Su questo piano di densa materia, non è la luce a vincere le tenebre, ma solo una sovrapposizione di tenebra su tenebra, con delle marionette che muovono le loro membra al comando di un burattinaio occulto. Cambiano solo le ma- rionette, ma il burattinaio è sempre lo stesso. Non grido “evviva” perchè sono certo che nessuno permetterà ricerche sotto la Sfinge e i segreti resteranno segreti come lo erano con Hawass. Non avrete creduto che fosse lui il “deus ex machina”? Non avrete dimenticato che i poteri massonici sono attivi anche in Egitto (interessati agli stessi nostri misteri), soprattutto ora che l’Egitto è in una fase di transizione? Noi però non ci arrendiamo e porteremo avanti la nostra opera di informazione alternativa, così come i nostri viaggi in Egitto. Vi ricordo, infatti, che stiamo organizzando nuovi viaggi le cui pubblicità troverete in queste pagine: Malta (settembre), Atene, Micene e Creta (Ottobre), Egitto (Novembre), Messico Maya (Dicembre), Giza (Capodanno 2012), Perù (Marzo 2012).