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FEBBRAIO 2012

È recente la pubblicazione, da pate dell’ENEA, di un rapporto scientifico sulla Sindone. Per un commento approfondito su questo studio rimando a pagina 12. Stranamente, ma non troppo, quanto rimarcato dall’ENEA ci riporta a quanto abbiamo scritto nell’editoriale scorso circa la creazione della luce dal nulla. Per essere precisi, la conclusione dell’ENEA è che l’immagine Sindonica sembra essere stata generata da una scarica luminosa di raggi ultravioletti, originatasi dal corpo dell’Uomo in essa avvolto. Stando al rapporto scientifico, sembra che la qualità di Luce divina manifestatasi nel Cristo sia apparsa nel mondo materiale con la qualità dei raggi ultravioletti e, più specificamente dei VUV, cioè “Ultravioletto da Vuoto” (o Lontano Ultravioletto), il livello più alto ed estremo dello spettro luminoso. Un effetto quantico che avrebbe “acceso” il Corpo Stellare di Gesù partendo dal livello subnucleare, dal Vuoto Quantico. Si ricordi che il Cristo è definito anche “Stella Lucente” e sono proprio le stelle ad emettere raggi ultravioletti. Ecco anche spiegato il perché i raggi ultravioletti che hanno lasciato l’impronta sulla Sindone sono della qualità dell’Ultravioletto da Vuoto. Questa Teofania ci permette di spiegare anche cosa sono gli “Angeli”. Ricordo che secondo la Tradizione ebraica-messianica Enoch, messia prediluviano, nel momento in cui ascende al cielo diviene un angelo, il Metatron (Angelo del Trono o della Merkavah, il Corpo di Luce), in quanto posto a capo di tutte le schiere angeliche. «Questo Enoch, la cui carne era diventata fiamma, le sue vene fuoco, i suoi occhi lampi di luce, le sue iridi fiammanti torce e che Dio pose al lato del trono, al trono della gloria, ricevette dopo la sua trasformazione celeste il nome di Metatron (3 Enoch)» Lo stesso, dunque, dicasi per l’aspetto manifesto del Cristo, il Corpo di Luce, che non è altro che la sua veste angelica, la quale emette, una volta manifesta, raggi ultravioletti. Abbandonando la visione cattolica che abbiamo degli angeli, basata su favole, è un fatto che tutti gli esseri angelici, le schiere celesti, sono costituiti, secondo tradizione, di una veste di Luce, sono Esseri Stellari nel senso più vero della parola. Daniele nel suo libro scrive: «I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotti molti alla giustizia risplenderanno come le stelle del cielo (Dan. 12,1-3)». Quella stessa veste stellare che ammiriamo nella Sindone, unica vera testimonianza del Corpo di Luce, motivo per cui i saggi Templari la custodirono sino alla loro fine. Non esistono e non esisteranno per quest’umanità altre prove di tale passo evolutivo dall’umano al divino. Lo profetizza lo stesso evangelista Matteo «Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il segno di Giona». Come Giona rimase nel ventre del grande pesce per tre giorni, così Gesù risorse dopo tre giorni nel sepolcro. Questo ci permette anche di spiegare la storia degli angeli caduti. Questi restano esseri di luce ma sono precipitati dalla qualità superiore dell’Ultravioletto a quella dell’Infrarosso, passano cioè da una frequenza altissima ad una molto bassa. Ecco perchè Lucifero precipita al di sotto della terra: «Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell'aurora? (Isaia 8.12)». Una metafora della caduta vibrazionale al di sotto della luce visibile, nell’infrarosso, caratterizzato proprio dal colore che si associa all’inferno, il rosso fiamma, così come il viola dell’ultravioletto è associato al cielo superiore. Per chi resta scettico, rispettandone lo scetticismo, ricordo che tutto è Vibrazione e dunque, se esiste un regno divino, questo è pura vibrazione (e coscienza). Dei Vigilanti e degli Angeli Caduti si occuperà il saggio inedito di Dalmazio Frau dal titolo Il Sonno dei Veglianti, in allegato facoltativo a FENIX il prossimo mese (n°41). Si tratta del secondo saggio di FENIX, non perdetelo.