a cura della redazione, 9 marzo

Il 2022 continua a regalarci scenari e premonizioni apocalittiche. Sessho-seki la “pietra assassina” che, secondo una leggenda giapponese, custodirebbe lo spirito della mitica volpe a nove code si è letteralmente schiusa come un gigantesco uovo. Lo ha scoperto una ragazza, sabato scorso, recandosi in visita al tempio sulle pendici del monte Nasu. Qui il fiume Sanzu e centinaia di statue Jizu adornano il sito. 

Un’importante tradizione dell’area, nonché un tassello fondamentale del grande lignaggio buddista della cultura nipponica. Quando si è rotta la pietra? A fine dicembre, a detta di tutti i pellegrini, era ancora integra. Incredibile coincidenza il 19 febbraio scorso la fotografa giapponese Maru sul suo profilo, @marupi11y, aveva fatto notare quanto possa sembrare magico il mote Fuji se fotografato al momento giusto, postando un tramonto da scenario apocalittico.  Maru aveva catturato una gigantesca fenice scura e infuocata che vorticava sopra la montagna! Era il demone che aveva rotto il sigillo? Pur essendo una pareidolia, quello immortalato nello scatto della fotografa giapponese, somiglia a HAKUMEN NO MONO. Un demone della mitologia orientale, sia cinese sia giapponese, che è stato spesso riproposto in manga e anime di successo, proprio in Giappone. Forse il più importante è USHIO & TORA. Uno youkai, una bestia spirituale, considerata sacra anche in Cina. Proprio un antico documento cinese, il Shan Hai Jing, il "Classico delle Montagne e dei Mari", si dice sia la fonte più antica di questa creatura soprannaturale dalla duplice origine tra Fuoco e Acqua.

In Giappone la notizia della rottura della pietra è diventata virale sui social: "Sono venuta da sola a Sessho-seki, il luogo della leggendaria volpe a nove code. La grossa roccia che doveva essere avvolta da una corda è quella, ma è spaccata a metà e anche la corda è stata staccata. Sembra un manga, ma non lo è, il sigillo è stato rotto...  mi sembra di aver visto qualcosa che non avrei dovuto vedere", ha scritto la ragazza su Twitter nel post che ha attirato già 182.991 like. In molti credono che lo spirito sia resuscitato dopo più di 1000 anni. In realtà la roccia avvolta dal misterioso sigillo sarebbe lì da quando, 637 anni fa, l'abate del tempio di Yuanxian, il monaco Xuanweng, purificando l'antica pietra sacra che custodiva il demone, la sgretolò in nove pezzi spargendoli per tutto il Giappone. 

Quella che avrebbe rotto il sigillo, dunque, è solo una delle nove code del demone vendicatore. E le altre? La spiegazione ufficiale data dai media locali è che già diversi anni fa nella roccia erano comparse delle crepe e forse proprio queste hanno permesso all’acqua piovana di filtrare all’interno e indebolirne la struttura. Registrata come sito storico nel 1957, la pietra ha ispirato un’opera teatrale Noh, un romanzo, un film anime ed è stata menzionata in una delle maggiori opere della letteratura giapponese del periodo Edo, "Lo stretto sentiero verso il profondo Nord" del poeta Matsuo Bashō, un haibun (un componimento costituito da parti in prosa intercalate da haiku), scritto sotto forma di diario, che narra un epico e pericoloso viaggio a piedi compiuto da Bashō attraverso il Giappone di fine XVII secolo.


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